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"FAME NASCOSTA": L'IMPORTANZA DEI MICRONUTRIENTI NELLA DIETA
La transizione dall’adozione di diete tradizionali basate su alimenti scarsamente trasformati a cibi e bevande industriali ad alta densità energetica e poveri di micronutrienti è responsabile del fenomeno conosciuto come “triplice fardello” della malnutrizione, caratterizzato da denutrizione, carenze di micronutrienti e obesità. In genere, l’espressione “fame nel mondo” richiama alla mente immagini di individui che soffrono la carenza di un’adeguata alimentazione, una situazione che, purtroppo, continua a essere una realtà. La malnutrizione, però, è molto più complessa. Essa può colpire individui che consumano cibo a sufficienza e persino soggetti obesi e in sovrappeso, che assumono cibi non adeguati in quanto privi delle vitamine e dei minerali essenziali per una crescita e uno sviluppo sano. Questa “fame nascosta” può provocare danni irreversibili e ripercuotersi negativamente non solo sulla salute, ma anche sull’economia della comunità, perché ne riduce il rendimento, la produttività e quindi il benessere e lo sviluppo. Le scelte nutrizionali qualitative e quantitative che effettuiamo, essendo in grado di modulare il profilo metabolico e infiammatorio dell’organismo, sono considerate i principali fattori causali dell’insorgenza di patologie definite “non comunicabili” come l’obesità, il diabete, il cancro, la depressione, le malattie cardiovascolari e autoimmuni. Queste malattie, responsabili di tre decessi su cinque a livello globale, sono strettamente correlate a disfunzioni mitocondriali, infiammazione sistemica e stress ossidativo. Preservare la funzionalità dei mitocondri risulta fondamentale per la sopravvivenza cellulare, per il mantenimento dell’omeostasi metabolica e per evitare l’alterazione/accelerazione dell’invecchiamento fisiologico. I mitocondri rappresentano, infatti, il principale sito di produzione di energia delle cellule eucariotiche, partecipano al metabolismo intermedio, sono in grado di sintetizzare molecole chiave nei processi di infiammazione e sono la principale fonte di radicali liberi. È evidente, quindi, che disfunzioni mitocondriali soprattutto negli organi a più alto tasso metabolico, siano strettamente associate all’infiammazione, allo stress ossidativo, all’alterazione dell’omeostasi energetica e all’invecchiamento dell’organismo. Supportare la salute dei nostri mitocondri, fornendo attraverso interventi nutrizionali il giusto apporto quantitativo e qualitativo di macronutrienti e micronutrienti, è di fondamentale importanza per il nostro benessere. Quando la loro funzionalità non è compromessa e la produzione di energia è ottimizzata, i mitocondri hanno un ruolo centrale nella riduzione della fatica, del dolore e nei problemi legati alla sfera cognitiva, migliorando la sensazione di benessere psico-fisico e garantendo non solo maggior vitalità e concentrazione, ma anche un processo di invecchiamento più fisiologico. La transizione nutrizionale osservata nei Paesi industrializzati e in via di sviluppo, caratterizzata da abitudini alimentari dannose, ha facilitato a livello globale l’utilizzo di integratori sotto forma di pillole, compresse, capsule o liquidi, chiamati nutraceutici. Essi non sono considerati farmaci, ma fonti concentrate di nutrienti, in particolare minerali e vitamine, e un'ampia varietà di altre sostanze come amminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di varie piante ed erbe, aventi effetti nutrizionali e metabolici. I nutraceutici infatti possono correggere carenze nutrizionali, migliorare o assistere specifiche funzioni fisiologiche. L’interesse della ricerca scientifica si sta focalizzando sempre più nella comprensione dettagliata degli effetti benefici delle funzioni dei micronutrienti nella modulazione dello stato metabolico e infiammatorio in modo tale da poter agire con interventi sempre più mirati per la cura e il trattamento di patologie correlate all’obesità.
BIBLIOGRAFIA:
Int. J. Mol. Sci. 2021, 22(6), 2862; https://doi.org/10.3390/ijms22062862